giovedì 10 dicembre 2020

I migliori canali Youtube italiani su argomenti informatici (Linguaggi di Programmazione, Software, Azure, VMware, Networking, IoT, Backup)

Google Youtube ospita canali tematici relativi alle attività umane più disparate, dove puoi imparare nozioni e concetti su argomenti anche tecnici. In alcuni casi puoi seguire veri e propri videocorsispesso fruibili gratuitamentepubblicati da veri insegnanti o professionisti.

Naturalmente esistono canali specifici che trattano in modo specializzato argomenti informatici (Hardware e Software). Ecco una rassegna dei migliori canali Youtube italiani che ho individuato sinora: 

Canale: "NiktorTheNat"



L'autore del canale è un appassionato di informatica e tecnologia in generale che ha pubblicato moltissimi video tutorial gratuiti su linguaggi di programmazione e software. 

Il canale contiene video su argomenti in ambito software, fra l'altro molto eterogenei fra loro ma trattati sempre con entusiasmo e passione. 

Sono presenti: 

  • minicorsi di programmazione che introducono ai linguaggi di sviluppo software più conosciuti e diffusi (C, Cobol, CSS, Java, HTML, Javascript, Pascal, PHP, Python  Scratch, Visual Basic) e all'utilizzo dei database (MySQL)
  • video tutorial sull'utilizzo dei più diffusi software Open Source e Commerciali utilizzati per la creazione e manipolazione di file audio, video, CAD, e  grafici (ApowerMirrorAudacity, CDBurnerXP, Davinci, FL Studio, GIMP, LibreCAD, LibreOffice, Microsoft Access, Microsoft Excel in versione Office 365, Microsoft Powerpoint, Microsoft Word, Musescore, Resolve, SendAnywhere, Sketchup, Sweet Home 3D)
  • piccoli videocorsi per creare videogiochi con software gratuiti (Construct 3, GameMaker, GDevelop 5, Unity)
  • video sull'uso dei più diffusi tools di programmazione (Android Studio, App Inventor, Droidscript, Google App Script QBasic 64,Thunkable, Vectorian Giotto, Visual Studio)
  • infine video su strumenti e tecnologie nuove e meno recenti come (Arduino, Amazon Alexa, DOS, Telnet, VoiceFlow)

[LINK canale video]
Youtube: "NiktorTheNat"

[LINK sito web] www - NiktorTheNat



Canale: "FCamuso"


Questo canale è fortemente specializzato su moltissimi aspetti della programmazione. Il Docente di informatica Fabrizio Camuso ha realizzato videocorsi gratuiti di notevole qualità tecnica su:

  • Linguaggi di programmazione (C, C++, C#, Delphi, Java, Javascript, Lazarus, Turbo Pascal, PHP, Python)
  • Database DBMS SQL (MySQL, MS SQL)
  • Tecnologie di sviluppo per Web Client / Server e APP (HTML5, CSS3, Javascript ES6, Jquery, Vue 2.x, PHP 5.5, ASP NET MVC 5, Java/Android, VS/JS/Cordova)
  • Tools per lo sviluppo di VideoGames (C/GameMaker, Unity3D)
  • Tecniche e Paradigmi di programmazione (Multithreading, OOP, MVC, WPF)

Per ogni argomento è presente una Playlist che permette di fruire i video, uno dietro l'altro. Inoltre è presente una mappa delle playlists, che aiuta ad orientarsi all'interno di quest'opera enciclopedica sulla programmazione.

[LINK alle Mappa] mappa_delle playlists

[LINK canale video] Youtube: "fcamuso"

[LINK sito web] www.camuso.it



Canale: "Sistemista Italiano"


Antonello Cordella, è l'autore del canale e, come illustra in un video di presentazione, è un professionista nel campo informatico con vasta esperienza in ambito sistemistico, ma è anche, in primo luogo, un grande appassionato di computer e del suo lavoro da tecnico. Ha creato moltissimi video gratuiti su argomenti teorici e pratici sia in ambito hardware che software, e li ha raggruppati in alcune playlistDomotica, Reti, ITIL, IoT, Backup, Azure, Virtualizzazione, Corso Powershell, Consigli del Sistemista, Retrocomputing.
Ha realizzato video su argomenti poco diffusi in rete (soprattutto in italiano) quali a titolo di esempio:
  • [LINUX] Gestire le policy delle password degli utenti
  • [WINDOWS] Distribuire applicazioni da remoto con Active Directory e GPO
  • [WINDOWS] Network Load Balancer su due nodi Windows dove è installato IIS
  • [WINDOWS] Relazione di Trust tra 2 domini Active Directory su Windows Server 2016
  • [VIRTUALIZZAZIONE] Proxmox un'infrastruttura virtuale ottima alternativa a VMware
  • [VIRTUALIZZAZIONE] Cluster 2 nodi con Proxmox
  • [LINUX][DBMS] Cluster Master/Slave con Mysql o Mariadb
  • [CLOUD][AMAZON AWS] Gestire una macchina virtuale EC2

[LINK canale video] Youtube: "Sistemista Italiano"

[LINK sito web] www.sistemistaitaliano.it


ESPERIENZA PERSONALE:
I tutorial di NiktorTheNat permettono di avere almeno un'infarinatura basilare su moltissimi strumenti e linguaggi informatici, e in molti casi il livello di approfondimento è già intermedio. Sicuramente è all'avanguardia nell'affrontare la programmazione di Amazon Alexa e di Voiceflow.  
I videocorsi di FCamuso sono estremamente professionali, curati e approfonditi nell'ambito della programmazione informatica e dello sviluppo software in generale. Ho seguito i corsi su Python e su C# con vivo interesse.
I video del Sistemista Italiano aiutano a comprendere facilmente tutte quelle nozioni sull'hardware e sul software che qualunque professionista IT dovrebbe conoscere almeno a livello base. 
Tutti gli autori sono comunque accomunati dalla passione e dall'impegno che impiegano nel creare questi contenuti e, a mio parere, anche dalla capacità di rendere interessanti e piacevoli le loro "lezioni" anche su argomenti a volte un pò ostici.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica 15 novembre 2020

AGID, ADI, SPID, PagoPA, IO, PIANO TRIENNALE PER L'INFORMATICA spiegati facilmente

La Pubblica Amministrazione (PAitaliana, in quest'ultimo decennio, ha attraversato parecchi cambiamenti in ambito tecnologico e informatico. Ecco un riassunto degli avvenimenti principali:


2010 - AGENDA DIGITALE EUROPEA

Un punto di partenza si ha in ambito europeo quando, nella primavera 2010, il Parlamento Europeo ha approvato la Digital Agenda 2020. In sostanza è stata predisposta un'Agenda Digitale, ovvero un documento strategico/programmatico, con il quale ogni Paese membro dell’Unione Europea nel decennio successivo si sarebbe impegnato a promuovere e incentivare lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e l’innovazione digitale all’interno del proprio territorio nazionale.

2012 - AGENDA DIGITALE ITALIANA e AgID

L’Italia ha recepito ed elaborato, nel marzo 2012, una propria strategia nazionale di digitalizzazione, individuando priorità e modalità di intervento in linea con quanto dettato dall’Agenda Europea e ha prodotto l'Agenda Digitale Italiana (ADI)L’Agenda Digitale in Italia definisce le strategie di sviluppo, crescita e innovazione abilitate dalle tecnologie digitali sia a livello nazionale che locale e ha lo scopo di riformare la Pubblica Amministrazione promuovendo l’utilizzo del digitale tra imprese e cittadini.

Nel giugno 2012, con il cosiddetto “Decreto Sviluppo”, è stata istituita lAgenzia per l’Italia Digitale (AgID) proprio per realizzare gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza e secondo criteri di efficienza, economicità ed efficacia. 

L’Agenzia per l'Italia Digitale è quindi l’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, favorendo l'innovazione e la crescita economica.


2015 - PIANO CRESCITA DIGITALE

ll 3 marzo del 2015 il Governo ha approvato due Piani strategici per il digitale che integrano l’Agenda Digitale Italiana:

1) Strategia Crescita Digitale 2014-2020, che mette al centro le esigenze di modernizzazione e sviluppo digitale di cittadini e imprese.

2) Strategia Banda Ultra Larga, che si occupa di recuperare il gap infrastrutturale dell'Italia rispetto agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.

Il Piano Crescita Digitale punta a:

  • coordinare tutti gli interventi di trasformazione digitale e centralizzare la programmazione e la spesa pubblica in materia;
  • favorire il Digital First progettando i servizi da offrire al cittadino in modo che siano direttamente erogabili attraverso il canale digitale, anche ricorrendo alla chiusura di ogni fruizione di tipo analogico
  • diffondere, in imprese e cittadini, la cultura digitale e lo sviluppo di competenze digitali;
  • modernizzare la pubblica amministrazione partendo dai processi e puntando alla centralità dell'esperienza e ai bisogni dell'utenza, superando la logica delle regole tecniche e delle linee guida;
  • utilizzare un approccio architetturale basato su standard e logiche aperte, le quali garantiscano accessibilità e interoperabilità  massima di dati e servizi;
  • proporre soluzioni che riducano i costi e migliorino la qualità dei servizi, contemplando meccanismi di remunerazione anche capaci di stimolare i fornitori a perseguire forme sempre più innovative di erogazione/fruizione dei servizi.

Il Piano è pensato su tre livelli di intervento:

1. Azioni infrastrutturali trasversali, che in modo complementare al Piano Banda Ultra larga investano sulle nuove infrastrutture del Paese. In particolare vengono individuate 4 azioni specifiche:

  • Sistema Pubblico di Connettività e predisposizione wifi in tutti gli edifici pubblici
  • Digital Security per la PA
  • Razionalizzazione del patrimonio ICT, consolidamento data center e cloud computing
  • Servizio Pubblico d’Identità Digitale (SPID)

2. Sviluppo e diffusione delle piattaforme abilitanti, ovvero di una serie di risorse strategiche per abilitare lo sviluppo di servizi digitali innovativi. Queste piattaforme devono essere realizzate seguendo la logica del Digital First e progettate con al centro l'esperienza utente. Vengono individuate le seguenti piattaforme abilitanti:

  • Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR)
  • Pagamenti elettronici (PagoPA)
  • Fatturazione elettronica PA
  • Open Data
  • Sanità Digitale
  • Scuola Digitale
  • Giustizia Digitale
  • Turismo Digitale
  • Agricoltura Digitale

3. Programmi di accelerazione che hanno l’obiettivo di determinare un cambiamento profondo sia nella domanda che nell’offerta dei servizi della pubblica amministrazione, e che sono:

  • Italia Login – la casa degli Italiani. Un “luogo digitale” unico dove ogni cittadino italiano, con il suo profilo personale, potrà accedere alle informazioni e ai servizi pubblici che lo riguardano.
  • Competenze Digitali. Un insieme strutturato di programmi ed azioni rivolto ad aumentare le conoscenze e competenze digitali dei cittadini, dei lavoratori, degli imprenditori e dei manager, e dei dipendenti pubblici.
  • Smart city e smart communities. L’obiettivo di questo programma di accelerazione è quello di costruire un nuovo genere di bene comune, una grande infrastruttura tecnologica ed immateriale che faccia dialogare persone ed oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, con il fine di migliorare la vita del cittadino ed il business per le imprese.

PIANO TRIENNALE NELL'INFORMATICA NELLA PA

Il 31 maggio 2017 è stato approvato dal Presidente del Consiglio il primo Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (2017 - 2019). Questo documento di indirizzo strategico ed economico nasce per guidare operativamente la trasformazione digitale del Paese ed è un riferimento per le amministrazioni centrali e locali nello sviluppo dei propri sistemi informativi.
AgID ha il compito di coordinare le amministrazioni nel percorso di attuazione del Piano Triennale per l’informatica della Pubblica amministrazione, favorendo la trasformazione digitale del Paese.
La prima edizione del Piano poneva l’accento sull’introduzione del Modello strategico dell’informatica nella PA. La seconda versione del Piano Triennale (2019 - 2021) si proponeva di dettagliare l’implementazione del Modello. 
Con DPCM 17 luglio 2020 è stata approvata l'attuale terza versione del Piano Triennale per l'Informatica (2020-2022) che si focalizza sulla realizzazione delle azioni previste. 

Le linee strategiche del Piano intendono:
  • favorire lo sviluppo di una società digitale, in cui i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, attraverso la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, che costituisce il motore di sviluppo per tutto il Paese;
  • promuovere lo sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale;
  • contribuire alla diffusione delle nuove tecnologie digitali nel tessuto produttivo italiano, incentivando la standardizzazione, l’innovazione e la sperimentazione nell’ambito dei servizi pubblici.
I Principi guida del Piano sono:
  1. digital & mobile first (digitale e mobile come prima opzione): le pubbliche amministrazioni devono realizzare servizi primariamente digitali;
  2. digital identity only (accesso esclusivo mediante identità digitale): le PA devono adottare in via esclusiva sistemi di identità digitale definiti dalla normativa assicurando almeno l’accesso tramite SPID;
  3. cloud first (cloud come prima opzione): le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto e di sviluppo di nuovi servizi, adottano primariamente il paradigma cloud, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in;
  4. servizi inclusivi e accessibili: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori;
  5. dati pubblici un bene comune (Open Data): il patrimonio informativo della pubblica amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile;
  6. interoperabile by design: i servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico esponendo le opportune API;
  7. sicurezza e privacy by design: i servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali;
  8. user-centric, data driven e agile: le amministrazioni sviluppano i servizi digitali, prevedendo modalità agili di miglioramento continuo, partendo dall’esperienza dell'utente e basandosi sulla continua misurazione di prestazioni e utilizzo.
  9. once only: le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite;
  10. transfrontaliero by design (concepito come transfrontaliero): le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti;
  11. codice aperto (Open Source): le pubbliche amministrazioni devono prediligere l’utilizzo di software con codice aperto e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente

I prossimi obiettivi del Piano hanno scadenza 28/02/2021 e promuoveranno:
  • l’utilizzo di SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d’Identità Elettronica) come uniche credenziali di accesso ai servizi digitali della Pubblica amministrazione, 
  • la piattaforma pagoPa come sistema di pagamento elettronico,
  • l’avvio dei processi di digitalizzazione per erogare tutti i servizi al cittadino attraverso l’applicazione ‘IO'


Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), è la soluzione che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica Identità Digitale (username e password) utilizzabile da computer, smartphone e tablet. Per ottenere le credenziali SPID è necessario rivolgersi ai cosiddetti "identity provider" (Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Poste, Register, Sielte, Tim o Lepida) che offrono varie modalità per richiedere e ottenere SPID. Ogni provider può prevedere un costo nel caso si scelgano attivazioni remote via webcam o livelli di sicurezza maggiore. Tuttavia la semplice attivazione dello SPID con il profilo base è sempre gratuita.
Per certificare l'identità digitale (SPID) è necessario effettuare il riconoscimento della persona fisica. Esistono 5 metodi:
  • Recandosi di persona in un ufficio adibito all'attivazione SPID
  • Tramite Carta d’Identità Elettronica (CIE)
  • Tramite Carta Nazionale dei Servizi (CNS o tessera sanitaria)
  • Tramite Firma Digitale
  • Tramite Webcam (a pagamento, dove presente)
SPID può essere richiesto da tutti i cittadini italiani o comunque dotati di una carta d’identità e di un codice fiscale italiani in corso di validità, che abbiano compiuto il 18°anno di età.
SPID permette di avere 3 livelli di sicurezza per le credenziali.
  1. Il primo livello permette di accedere ai servizi online attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente.
  2. Il secondo livello, necessario per servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore, permette l’accesso attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente, più la generazione di un codice temporaneo di accesso (One Time Password - OTP).
  3. Il terzo livello, oltre al nome utente e la password, richiede un supporto fisico per l’identificazione (es. smart card).

La CIE (Carta d'Identità Elettronica) è l’evoluzione della carta di identità in versione cartacea, ha le dimensioni di un bancomat ed è costituita da:
  • un supporto di materiale plastico in policarbonato, su cui sono stampati a laser la foto e i dati del cittadino, protetti con elementi e tecniche di anticontraffazione, come ologrammi e inchiostri speciali;
  • un microchip contactless che contiene:
    • i dati personali, la foto e le impronte del titolare, protetti da meccanismi che ne prevengono la contraffazione e la lettura impropria;
    • le informazioni per consentire l’autenticazione in rete da parte del cittadino a servizi erogati in rete da pubbliche amministrazioni e imprese;
    • ulteriori dati per la fruizione di servizi a valore aggiunto, in Italia e in Europa.

  1. Indica la presenza di un microchip contactless conforme alla normativa internazionale di riferimento per i documenti di viaggio elettronici, come il passaporto
  2. Codice numerico utilizzato dalle autorità di controllo per la lettura dei dati memorizzati nel microchip
  3. Permette di leggere, decodificare e verificare in automatico, con strumenti a lettura ottica (OCR), le informazioni contenute nel documento
  4. Codice fiscale leggibile mediante uno scanner ottico
Su ciascuna CIE è riportato un numero di serie stampato sul fronte in alto a destra ed avente il seguente formato: 2 lettere – 5 numeri – 2 lettere (ad esempio CA00000AA). Tale numero è il Numero Unico Nazionale.
I dati stampati sul documento o memorizzati all’interno del microchip sono:
  • Comune emettitore
  • Nome
  • Cognome
  • Luogo e data di nascita
  • Sesso
  • Statura
  • Cittadinanza
  • Immagine della firma del titolare
  • Validità per l’espatrio
  • Fotografia
  • Immagini di 2 impronte digitali (un dito della mano destra e un dito della mano sinistra)
  • Nome e cognome del padre e della madre (nel caso di un minore)
  • Codice fiscale nei formati alfanumerico e codice a barre
  • Estremi dell’atto di nascita
  • Indirizzo di residenza
  • Comune di iscrizione AIRE (per i cittadini residenti all’estero).
La CIE, rilasciata dallo Stato, permette l’autenticazione con i massimi livelli di sicurezza ai servizi online degli enti che ne consentono l’utilizzo, Pubbliche Amministrazioni e soggetti privati.
Con lettori contactless oppure con la maggior parte dei tablet/smartphone dotati di interfaccia NFC, si ha infatti la possibilità di:
  • Accedere ai servizi digitali, offerti dal proprio Comune, tramite un meccanismo riconosciuto a livello europeo;
  • Effettuare procedure di registrazione o check-in (strutture alberghiere, operatori telefonici, istituti e operatori finanziari, etc.) in maniera facile e sicura;
  • Accedere ai mezzi di trasporto (autobus, tram, tornelli della metro, car/bike sharing, ecc.), sostituendo titoli di viaggio e abbonamenti;
  • Accedere a eventi (musei, manifestazioni sportive, concerti, etc.), in sostituzione dei biglietti;
  • Accedere ai luoghi di lavoro, al posto del badge identificativo, sia per il controllo accessi che per la rilevazione delle presenze.
La validità della carta d’identità varia a seconda all'età del titolare:
  •  3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni;
  •  5 anni per i minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni;
  •  10 anni per i maggiorenni.


Carta Nazionale dei Servizi
La Carta Nazionale dei Servizi (CNS) è uno strumento di identificazione in rete che consente l'identificazione certa dell'Utente (Titolare del Certificato) per l’accesso ai servizi on-line della Pubblica Amministrazione, come ad esempio i servizi consultabili sul sito dell'Agenzia Delle Entrate (fisconline/entratel), del Registro Imprese, INPS, ex-Inpdap, Equitalia ecc. 
La CNS è un documento personale italiano che contiene informazioni di natura fiscale e sanitaria, non contiene la foto del titolare e non richiede particolari requisiti di sicurezza per il supporto plastico.
Identifica uno standard secondo il quale possono essere emesse da enti diversi: ad esempio, la carta regionale dei servizi (CRS) emessa dalle regioni Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria e dalle province autonome di Bolzano e Trento è contemporaneamente TS (Tessera Sanitaria) e CNS, permettendo quindi l'accesso a tutti i servizi nazionali.


Oltre che per i cittadini, la CNS è molto utile anche per le aziende e per alcune categorie professionali, come avvocati, geometri, architetti, etc…, per le quali è diventato uno strumento necessario per autenticarsi ai propri punti di accesso telematici (come ad esempio il processo civile telematico) o scambiare informazioni con le PA.
Il Certificato CNS viene rilasciato su supporto Smart / SIM Card insieme al certificato di Firma Digitale. La CNS ha l'obiettivo di consentire la fruizione dei servizi previsti per la CIE agli utenti che non dispongono ancora del nuovo documento elettronico e integra le funzioni della tessera sanitaria (TS) del servizio sanitario nazionale (SSN). La completa corrispondenza informatica tra CNS e CIE assicura l'interoperabilità tra le due carte e la possibilità per i cittadini di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con entrambe le tessere.


È una piattaforma che connette tra loro: cittadini, Pubblica Amministrazione e Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) per effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione con facilità e in sicurezza. 
Le Pubbliche Amministrazioni che integrano PagoPA hanno il vantaggio di vedere i pagamenti accreditati in tempo reale, oltreché correttamente rendicontati. Inoltre la quietanza, con valore legale, può essere immediatamente rilasciata al cittadino.
Le esigenze di ogni cittadino sono chiare: poter pagare tributi, tasse universitarie e mense scolastiche, multe e TARI (e tanti altri servizi della Pubblica Amministrazione) con carta di credito, come in qualsiasi sito e-commerce, e poi consentire al cittadino di memorizzare le proprie preferenze di pagamento affinché l’esperienza si risolva in un solo click. 
Pagamento con carta di credito sul PagoPA

Poi non tutti i cittadini vogliono o possono pagare online. Per tale motivo è nato il nuovo avviso cartaceo di PagoPA, proposto, ad esempio, con la TARI del Comune di Milano. Un avviso chiaro e semplice che mostra al cittadino tutte le modalità di pagamento possibili: sito del Comune, banca, sportelli postali, tabaccherie e ricevitorie.
Modello di avviso cartaceo usato per la TARI del Comune di Milano

Inoltre PagoPA sta inglobando altri strumenti di pagamento più innovativi, come ad esempio PayPal e Satispay, e successivamente  Masterpass e Jiffy. 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

domenica 26 luglio 2020

Come gestire facilmente la Privacy e la Cookie Policy del tuo sito web per essere compliant con il GDPR

Se hai appena creato un sito web o un e-commerce oppure hai sviluppato una nuova APP per smartphone e tablet, devi accertarti che siano aderenti alle normative delle leggi italiane / europee / internazionali.


GDPR
Il General Data Protection Regulation (GDPR) è un regolamento europeo (n.679/2016), che norma il trattamento dei dati personali, e che in Italia è entrato in vigore nel maggio 2018. Ha lo scopo di proteggere i diritti e le libertà fondamentali delle persone fisiche, in particolare il diritto alla protezione dei dati personali, 
pertanto detta le regole per il trattamento e la libera circolazione di tali dati (art.1) 
Ecco in sintesi alcuni elementi che lo caratterizzano
  • Rispettare i diritti delle persone: Ogni trattamento deve fondarsi sul rispetto dei principi fissati nel Regolamento (artt. 5 e 6) e garantire agli interessati tutti i diritti previsti (artt. 13-22).
    1. liceità, correttezza e trasparenza del trattamento, nei confronti dell’interessato;
    2. limitazione della finalità del trattamento, compreso l’obbligo di assicurare che eventuali trattamenti successivi non siano incompatibili con le finalità della raccolta dei dati;
    3. minimizzazione dei dati: ossia, i dati devono essere adeguati pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto alle finalità del trattamento;
    4. esattezza e aggiornamento dei dati, compresa la tempestiva cancellazione dei dati che risultino inesatti rispetto alle finalità del trattamento;
    5. limitazione della conservazione: ossia, è necessario provvedere alla conservazione dei dati per un tempo non superiore a quello necessario rispetto agli scopi per i quali è stato effettuato il trattamento;
    6. integrità e riservatezza: occorre garantire la sicurezza adeguata dei dati personali oggetto del trattamento.
        Ogni trattamento è considerato lecito se rientra in una delle seguenti basi giuridiche:
    1. espressione di consenso
    2. adempimento di obblighi contrattuali
    3. obblighi legali cui è soggetto il titolare, 
    4. interessi vitali della persona interessata o di terzi, 
    5. interesse legittimo prevalente del titolare o di terzi cui i dati vengono comunicati.
    6. interesse pubblico o esercizio di pubblici poteri, 

    All'Interessato sono garantiti i seguenti diritti:
    • I titolari del trattamento devono rispettare le modalità previste per l’esercizio di tutti i diritti da parte degli interessati, stabilite, in via generale, negli artt. 11 e 12 del Regolamento 
    • Il titolare del trattamento deve agevolare l’esercizio dei diritti da parte dell’interessato, adottando ogni misura (tecnica e organizzativa) a ciò idonea. 
    • Il titolare ha il diritto di chiedere informazioni necessarie a identificare l’interessato, e quest’ultimo ha il dovere di fornirle, secondo modalità idonee (in particolare, articolo 11, paragrafo 2 e articolo 12, paragrafo 6). 
    • Il termine per la risposta all’interessato è, per tutti i diritti (compreso il diritto di accesso), pari a 1 mese, estendibile fino a 3 mesi in casi di particolare complessità; il titolare deve comunque dare un riscontro all’interessato entro 1 mese dalla richiesta, anche in caso di diniego. 
    • La risposta fornita all’interessato non deve essere solo “intelligibile”, ma anche concisa, trasparente e facilmente accessibile, oltre a utilizzare un linguaggio semplice e chiaro. 
    • Spetta al titolare valutare la complessità del riscontro all’interessato e stabilire l’ammontare dell’eventuale contributo da chiedere all’interessato, ma soltanto se  si tratta di richieste manifestamente infondate o eccessive  - anche ripetitive (articolo12, paragrafo 5) - ovvero se sono chieste più “copie” dei dati personali nel caso del diritto di accesso (articolo 15, paragrafo 3). In quest’ultimo caso il titolare deve tenere conto dei costi amministrativi sostenuti. Il riscontro all’interessato di regola deve avvenire in forma scritta anche attraverso strumenti elettronici che ne favoriscano l’accessibilità; può essere dato oralmente solo se così richiede l’interessato stesso (articolo 12, paragrafo 1; articolo 15, paragrafo 3).

  • Individuare il rischio e svolgere una valutazione d’impattoAi titolari spetta il compito di decidere autonomamente le modalità, le garanzie e i limiti del trattamento dei dati personali, anche attraverso un apposito processo di valutazione che tenga conto dei rischi noti o evidenziabili e delle misure tecniche e organizzative (anche di sicurezza) necessarie per mitigare tali rischi, eventualmente consultando il Garante alla luce di questa valutazione.
  • Redigere un registro dei trattamentiSi tratta di uno strumento fondamentale per disporre di un quadro aggiornato dei trattamenti in essere. I contenuti minimi sono indicati all’art. 30 del Regolamento. Deve avere forma scritta, anche elettronica, e va esibito su richiesta al Garante.
  • Garantire la sicurezza dei dati: Il titolare e il responsabile del trattamento sono obbligati ad adottare misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio del trattamento (con l’obiettivo di evitare distruzione accidentale o illecita, perdita, modifica, rivelazione, accesso non autorizzato).
  • Nominare un Responsabile della Protezione dei Dati: La designazione (in vari casi obbligatoria) di un RPD, o in inglese Data Protection Officier (DPO), riflette l´approccio responsabilizzante del Regolamento. Fra i suoi compiti rientrano la sensibilizzazione e formazione del personale, la sorveglianza sullo svolgimento della valutazione di impatto, la funzione di punto di contatto per gli interessati e per il Garante per ogni questione attinente l’applicazione del Regolamento. Nella Pubblica Amministrazione è obbligatorio.

"Il Consenso"
Se il trattamento si fonda sul consenso dell’interessato, il titolare  deve sempre essere in grado di dimostrare (articolo 7.1 del Regolamento) che l'interessato ha prestato il proprio consenso), che è valido se:
  • all'interessato è stata resa l'informazione sul trattamento dei dati personali (articoli 13 o 14 del Regolamento);
  • è stato espresso dall'interessato liberamente, in modo inequivocabile e, se il trattamento persegue più finalità, specificamente con riguardo a ciascuna di esse. Il consenso deve essere sempre revocabile.
Occorre verificare che la richiesta di consenso sia chiaramente distinguibile da altre richieste o dichiarazioni rivolte all’interessato (articolo 7.2), per esempio all’interno della modulistica. 
Non è ammesso il consenso tacito o presunto (per esempio, presentando caselle già spuntate su un modulo).
Quando il trattamento riguarda le “categorie particolari di dati personali” (articolo 9 Regolamento) il consenso deve essere “esplicito”; lo stesso vale per il consenso a decisioni basate su trattamenti automatizzati (compresa la profilazione – articolo 22).
Il consenso non deve essere necessariamente “documentato per iscritto”, né è richiesta la “forma scritta”, anche se questa è modalità idonea a configurare l’inequivocabilità del consenso e il suo essere “esplicito” (per le categorie particolari di dati di cui all’articolo 9 Regolamento).

Trasparenza del trattamento: l’Informativa agli interessati (Privacy Policy)
Fatte salve alcune eccezioni, chi intende effettuare un trattamento di dati personali deve fornire all'interessato alcune informazioni anche per  metterlo nelle condizioni di esercitare i propri diritti (articoli 15-22 del Regolamento medesimo). 

QUANDO
L’informativa (disciplinata nello specifico dagli artt. 13 e 14 del Regolamento) deve essere fornita all’interessato prima di effettuare il trattamento, quindi prima della raccolta dei dati (se raccolti direttamente presso l’interessato: articolo 13 del Regolamento). 
Nel caso di dati personali non raccolti direttamente presso l’interessato (articolo 14 del Regolamento), l’informativa deve essere fornita entro un termine ragionevole che non può superare 1 mese dalla raccolta, oppure al momento della comunicazione (non della registrazione) dei dati (a terzi o all’interessato) (diversamente da quanto prevedeva l’articolo 13, comma 4, del Codice).

COSA
I contenuti dell’informativa sono elencati in modo tassativo negli articoli 13, paragrafo 1, e 14, paragrafo 1, del Regolamento e, in parte, sono più ampi rispetto al Codice. In particolare, il titolare deve sempre specificare i dati di contatto del RPD-DPO (Responsabile della protezione dei dati - Data Protection Officer), ove esistente, la base giuridica del trattamento, qual è il suo interesse legittimo se quest’ultimo costituisce la base giuridica del trattamento, nonché se trasferisce i dati personali in Paesi terzi e, in caso affermativo, attraverso quali strumenti (esempio: si tratta di un Paese terzo giudicato adeguato dalla Commissione europea; si utilizzano BCR di gruppo; sono state inserite specifiche clausole contrattuali modello, ecc.). Se i dati non sono raccolti direttamente presso l’interessato (articolo 14 del Regolamento), l’informativa deve comprendere anche le categorie dei dati personali oggetto di trattamento. 

In tutti i casi, il titolare deve specificare la propria identità e quella dell’eventuale rappresentante nel territorio italiano, le finalità del trattamento, i diritti degli interessati (compreso il diritto alla portabilità dei dati), se esiste un responsabile del trattamento e la sua identità, e quali sono i destinatari dei dati.

Il Regolamento prevede anche ulteriori informazioni in quanto “necessarie per garantire un trattamento corretto e trasparente”: in particolare, il titolare deve specificare il periodo di conservazione dei dati o i criteri seguiti per stabilire tale periodo di conservazione, e il diritto di presentare un reclamo all’autorità di controllo.

Se il trattamento comporta processi decisionali automatizzati (anche la profilazione), l’informativa deve specificarlo e deve indicare anche la logica di tali processi decisionali e le conseguenze previste per l’interessato.

COME
L’informativa è data, in linea di principio, per iscritto e preferibilmente in formato elettronico (soprattutto nel contesto di servizi online:  articolo 12, paragrafo 1, e considerando 58). Sono comunque ammessi “altri mezzi”, quindi può essere fornita anche in forma orale, ma nel rispetto delle caratteristiche di cui sopra (articolo 12, paragrafo 1). 

Il Regolamento ammette l’utilizzo di icone per presentare i contenuti dell’informativa in forma sintetica, ma solo “in combinazione” con l’informativa estesa (articolo 12, paragrafo 7); queste icone in futuro dovranno essere uniformate in tutta l’Ue attraverso l’intervento dalla Commissione europea.

In base al Regolamento, si deve porre particolare attenzione alla formulazione dell’informativa, che deve essere soprattutto comprensibile e trasparente per l’interessato, attraverso l’uso di un linguaggio chiaro e semplice. In particolare, bisogna ricordare che per i minori si devono prevedere informative idonee (anche considerando 58).




E-COMMERCE
In ambito E-commerce, ecco alcuni documenti che sei tenuto a redigere:
  • Informativa agli interessati (Privacy Policy)
  • Coockie Policy 
  • Termini e Condizioni
La redazione di questi documenti può essere difficoltosa anche per un tecnico. 

Se vuoi compilare questi documenti facilmente e velocemente in modo semi-automatico puoi valutare i servizi offerti da IUBENDA.


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Un'altra caratteristica interessante è che un team di avvocati si occupa di informarti sugli eventuali cambiamenti legislativi che potrebbero intervenire nel tempo, e offrirti soluzioni facili da implementare.
I documenti di IUBENDA ti aiutano a rispettare le leggi internazionali come il GDPR, ma anche la Direttiva ePrivacy e il CCPA (California Consumer Privacy Act).


Un altro servizio interessante è la "Cookie Solution"
Questa soluzione ti permette di generare un cookie banner attraverso un configuratore. E' completamente personalizzabile nei testi e nello stile, in modo da integrarlo perfettamente al tuo sito web o alla tua APP. 
Puoi anche cambiarne il comportamento attivando o disattivando il consenso allo scorrimento o all'interazione con la pagina.
Puoi bloccare gli script che installano cookie (come richiesto dal GDPR e dalla Direttiva ePrivacy) e riattivali in modo fluido e asincrono quando hai ottenuto il consenso, senza bisogno di aggiornare la pagina.

Puoi automatizzare il blocco preventivo tramite i cookie plugin per WordPress, Magento, Joomla! e PrestaShop, oppure utilizzando il modulo web server per Apache, nginx e IIS.
Inoltre puoi di ottenere il consenso dei visitatori, impostare le preferenze pubblicitarie, raccogliere il consenso per la personalizzazione dei Google Ads e altro ancora.



IUBENDA offre poi un "Generatore di Termini e Condizioni" che permette di redigere il documento attingendo ad oltre 100 clausole pre-configurate per le piattaforme di e-commerce più popolari (Shopify, Wix, Squarespace, Weebly, WooCommerce, PrestaShop, ecc.), e in 8 lingue differenti. E' ideale per e-commerce, marketplace, SaaS, app.



IUBENDA  offre anche la "Consent Solutionche si integra con i tuoi moduli di raccolta dati, si sincronizza con i tuoi documenti legali e include un'intuitiva dashboard che ti permette di recuperare i consensi in qualsiasi momento.
Con essa puoi memorizzare e gestire la prova del consenso e le preferenze privacy dei tuoi utenti così come richiesto dal GDPR.



IUBENDA offre inoltre la soluzione "Internal Privacy Management" per documentare le attività di trattamento all'interno della tua organizzazione.
Essa genera il tuo registro del trattamento. Tu ti occupi di aggiungere le attività di trattamento grazie ad oltre 1300 opzioni pre-configurate, dividerle per area, assegnare responsabili e addetti, documentare le basi giuridiche e le altre informazioni richieste dal GDPR.

Se sei interessato a uno qualunque di questi servizi:
  • Generatore di Privacy & Cookie Policy, 
  • Cookie Solution, 
  • Generatore di Termini e Condizioni, 
  • Internal Privacy Management 
  • Consent Solution.

ESPERIENZA PERSONALE
In IUBENDA ho potuto apprezzare l'estrema facilità con cui è possibile creare le Privacy e Coockie Policy. Prima di tutto puoi scegliere di  far fare a IUBENDA una scansione del tuo sito web per tentare di identificare automaticamente le clausole da aggiungere al documento. Se poi non sei soddisfatto o vuoi comunque integrare il documento con nuovi servizi puoi comodamente selezionarli da un elenco veramente completo e suddiviso per categoria.
Per alcuni siti web era necessario avere il documento in lingue straniere e ho potuto generarlo immediatamente in inglese e francese!
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A mio parere è completo, schematico nei contenuti e molto facile da consultare ed assimilare.

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