La Pubblica Amministrazione (PA) italiana, in quest'ultimo decennio, ha attraversato parecchi cambiamenti in ambito tecnologico e informatico. Ecco un riassunto degli avvenimenti principali:
2010 - AGENDA DIGITALE EUROPEA
Un punto di partenza si ha in ambito europeo quando, nella primavera 2010, il Parlamento Europeo ha approvato la Digital Agenda 2020. In sostanza è stata predisposta un'Agenda Digitale, ovvero un documento strategico/programmatico, con il quale ogni Paese membro dell’Unione Europea nel decennio successivo si sarebbe impegnato a promuovere e incentivare lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e l’innovazione digitale all’interno del proprio territorio nazionale.
2012 - AGENDA DIGITALE ITALIANA e AgIDL’Italia ha recepito ed elaborato, nel marzo 2012, una propria strategia nazionale di digitalizzazione, individuando priorità e modalità di intervento in linea con quanto dettato dall’Agenda Europea e ha prodotto l'Agenda Digitale Italiana (ADI). L’Agenda Digitale in Italia definisce le strategie di sviluppo, crescita e innovazione abilitate dalle tecnologie digitali sia a livello nazionale che locale e ha lo scopo di riformare la Pubblica Amministrazione promuovendo l’utilizzo del digitale tra imprese e cittadini.
Nel giugno 2012, con il cosiddetto “Decreto Sviluppo”, è stata istituita l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) proprio per realizzare gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e trasparenza e secondo criteri di efficienza, economicità ed efficacia.
L’Agenzia per l'Italia Digitale è quindi l’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, favorendo l'innovazione e la crescita economica.
2015 - PIANO CRESCITA DIGITALE
ll 3 marzo del 2015 il Governo ha approvato due Piani strategici per il digitale che integrano l’Agenda Digitale Italiana:
1) Strategia Crescita Digitale 2014-2020, che mette al centro le esigenze di modernizzazione e sviluppo digitale di cittadini e imprese.
2) Strategia Banda Ultra Larga, che si occupa di recuperare il gap infrastrutturale dell'Italia rispetto agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.
Il Piano Crescita Digitale punta a:
- coordinare tutti gli interventi di trasformazione digitale e centralizzare la programmazione e la spesa pubblica in materia;
- favorire il Digital First progettando i servizi da offrire al cittadino in modo che siano direttamente erogabili attraverso il canale digitale, anche ricorrendo alla chiusura di ogni fruizione di tipo analogico;
- diffondere, in imprese e cittadini, la cultura digitale e lo sviluppo di competenze digitali;
- modernizzare la pubblica amministrazione partendo dai processi e puntando alla centralità dell'esperienza e ai bisogni dell'utenza, superando la logica delle regole tecniche e delle linee guida;
- utilizzare un approccio architetturale basato su standard e logiche aperte, le quali garantiscano accessibilità e interoperabilità massima di dati e servizi;
- proporre soluzioni che riducano i costi e migliorino la qualità dei servizi, contemplando meccanismi di remunerazione anche capaci di stimolare i fornitori a perseguire forme sempre più innovative di erogazione/fruizione dei servizi.
Il Piano è pensato su tre livelli di intervento:
1. Azioni infrastrutturali trasversali, che in modo complementare al Piano Banda Ultra larga investano sulle nuove infrastrutture del Paese. In particolare vengono individuate 4 azioni specifiche:
- Sistema Pubblico di Connettività e predisposizione wifi in tutti gli edifici pubblici
- Digital Security per la PA
- Razionalizzazione del patrimonio ICT, consolidamento data center e cloud computing
- Servizio Pubblico d’Identità Digitale (SPID)
2. Sviluppo e diffusione delle piattaforme abilitanti, ovvero di una serie di risorse strategiche per abilitare lo sviluppo di servizi digitali innovativi. Queste piattaforme devono essere realizzate seguendo la logica del Digital First e progettate con al centro l'esperienza utente. Vengono individuate le seguenti piattaforme abilitanti:
- Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR)
- Pagamenti elettronici (PagoPA)
- Fatturazione elettronica PA
- Open Data
- Sanità Digitale
- Scuola Digitale
- Giustizia Digitale
- Turismo Digitale
- Agricoltura Digitale
3. Programmi di accelerazione che hanno l’obiettivo di determinare un cambiamento profondo sia nella domanda che nell’offerta dei servizi della pubblica amministrazione, e che sono:
- Italia Login – la casa degli Italiani. Un “luogo digitale” unico dove ogni cittadino italiano, con il suo profilo personale, potrà accedere alle informazioni e ai servizi pubblici che lo riguardano.
- Competenze Digitali. Un insieme strutturato di programmi ed azioni rivolto ad aumentare le conoscenze e competenze digitali dei cittadini, dei lavoratori, degli imprenditori e dei manager, e dei dipendenti pubblici.
- Smart city e smart communities. L’obiettivo di questo programma di accelerazione è quello di costruire un nuovo genere di bene comune, una grande infrastruttura tecnologica ed immateriale che faccia dialogare persone ed oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, con il fine di migliorare la vita del cittadino ed il business per le imprese.
- favorire lo sviluppo di una società digitale, in cui i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, attraverso la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, che costituisce il motore di sviluppo per tutto il Paese;
- promuovere lo sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale;
- contribuire alla diffusione delle nuove tecnologie digitali nel tessuto produttivo italiano, incentivando la standardizzazione, l’innovazione e la sperimentazione nell’ambito dei servizi pubblici.
- digital & mobile first (digitale e mobile come prima opzione): le pubbliche amministrazioni devono realizzare servizi primariamente digitali;
- digital identity only (accesso esclusivo mediante identità digitale): le PA devono adottare in via esclusiva sistemi di identità digitale definiti dalla normativa assicurando almeno l’accesso tramite SPID;
- cloud first (cloud come prima opzione): le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto e di sviluppo di nuovi servizi, adottano primariamente il paradigma cloud, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in;
- servizi inclusivi e accessibili: le pubbliche amministrazioni devono progettare servizi pubblici digitali che siano inclusivi e che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori;
- dati pubblici un bene comune (Open Data): il patrimonio informativo della pubblica amministrazione è un bene fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile;
- interoperabile by design: i servizi pubblici devono essere progettati in modo da funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico esponendo le opportune API;
- sicurezza e privacy by design: i servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali;
- user-centric, data driven e agile: le amministrazioni sviluppano i servizi digitali, prevedendo modalità agili di miglioramento continuo, partendo dall’esperienza dell'utente e basandosi sulla continua misurazione di prestazioni e utilizzo.
- once only: le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite;
- transfrontaliero by design (concepito come transfrontaliero): le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili a livello transfrontaliero i servizi pubblici digitali rilevanti;
- codice aperto (Open Source): le pubbliche amministrazioni devono prediligere l’utilizzo di software con codice aperto e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente
- l’utilizzo di SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e CIE (Carta d’Identità Elettronica) come uniche credenziali di accesso ai servizi digitali della Pubblica amministrazione,
- la piattaforma pagoPa come sistema di pagamento elettronico,
- l’avvio dei processi di digitalizzazione per erogare tutti i servizi al cittadino attraverso l’applicazione ‘IO'
- Recandosi di persona in un ufficio adibito all'attivazione SPID
- Tramite Carta d’Identità Elettronica (CIE)
- Tramite Carta Nazionale dei Servizi (CNS o tessera sanitaria)
- Tramite Firma Digitale
- Tramite Webcam (a pagamento, dove presente)
- Il primo livello permette di accedere ai servizi online attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente.
- Il secondo livello, necessario per servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore, permette l’accesso attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente, più la generazione di un codice temporaneo di accesso (One Time Password - OTP).
- Il terzo livello, oltre al nome utente e la password, richiede un supporto fisico per l’identificazione (es. smart card).
- un supporto di materiale plastico in policarbonato, su cui sono stampati a laser la foto e i dati del cittadino, protetti con elementi e tecniche di anticontraffazione, come ologrammi e inchiostri speciali;
- un microchip contactless che contiene:
- i dati personali, la foto e le impronte del titolare, protetti da meccanismi che ne prevengono la contraffazione e la lettura impropria;
- le informazioni per consentire l’autenticazione in rete da parte del cittadino a servizi erogati in rete da pubbliche amministrazioni e imprese;
- ulteriori dati per la fruizione di servizi a valore aggiunto, in Italia e in Europa.
- Indica la presenza di un microchip contactless conforme alla normativa internazionale di riferimento per i documenti di viaggio elettronici, come il passaporto
- Codice numerico utilizzato dalle autorità di controllo per la lettura dei dati memorizzati nel microchip
- Permette di leggere, decodificare e verificare in automatico, con strumenti a lettura ottica (OCR), le informazioni contenute nel documento
- Codice fiscale leggibile mediante uno scanner ottico
- Comune emettitore
- Nome
- Cognome
- Luogo e data di nascita
- Sesso
- Statura
- Cittadinanza
- Immagine della firma del titolare
- Validità per l’espatrio
- Fotografia
- Immagini di 2 impronte digitali (un dito della mano destra e un dito della mano sinistra)
- Nome e cognome del padre e della madre (nel caso di un minore)
- Codice fiscale nei formati alfanumerico e codice a barre
- Estremi dell’atto di nascita
- Indirizzo di residenza
- Comune di iscrizione AIRE (per i cittadini residenti all’estero).
- Accedere ai servizi digitali, offerti dal proprio Comune, tramite un meccanismo riconosciuto a livello europeo;
- Effettuare procedure di registrazione o check-in (strutture alberghiere, operatori telefonici, istituti e operatori finanziari, etc.) in maniera facile e sicura;
- Accedere ai mezzi di trasporto (autobus, tram, tornelli della metro, car/bike sharing, ecc.), sostituendo titoli di viaggio e abbonamenti;
- Accedere a eventi (musei, manifestazioni sportive, concerti, etc.), in sostituzione dei biglietti;
- Accedere ai luoghi di lavoro, al posto del badge identificativo, sia per il controllo accessi che per la rilevazione delle presenze.
- 3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni;
- 5 anni per i minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni;
- 10 anni per i maggiorenni.
Modello di avviso cartaceo usato per la TARI del Comune di Milano |
Inoltre PagoPA sta inglobando altri strumenti di pagamento più innovativi, come ad esempio PayPal e Satispay, e successivamente Masterpass e Jiffy.